Nel presente volume collettaneo, i temi del lavoro in Italia e della crisi economica successiva al 2007 sono affrontati in una prospettiva antropologica, che tiene conto delle trasformazioni in atto a scala locale, sullo sfondo delle trasformazioni neoliberiste globali. Le etnografie presentate, fondate sulla documentazione minuta delle esperienze di imprese e lavoratori di vari comparti, hanno consentito agli autori di scendere nel profondo della realtà italiana, da nord a sud, portando alla luce aspetti quali: la scomparsa di mansioni, la ridefinizione di ruoli, la rottura della trasmissione di saperi e attività, la disillusione per le promesse della grande industria, il restringersi degli orizzonti materiali di vita. L’economista Andrea Fumagalli, nel saggio conclusivo del volume, offre invece una cornice esplicativa della crisi dell’impresa italiana e degli effetti controversi della precarizzazione del lavoro. Dal punto di vista antropologico, si configura l’articolarsi di una crisi che dal piano economico assume connotati squisitamente culturali. Le strategie di reazione adottate, quali l’ammodernamento tecnologico e l’espansione delle quote di mercato, si sono mescolate a strategie di tipo più “tradizionale”, come il supporto parentale o, all’opposto, il distanziamento da attività imprenditoriali familiari, tramandate nella discendenza, in direzione di un terziario avanzato. L’interrogativo antropologico di fronte alla crisi concerne, in una prospettiva riconducibile alla teoria di E. de Martino, la costruzione di nuovi possibili orizzonti di riscatto, di valori e riferimenti in grado di consentire il superamento di un presente angosciante. È infatti il senso stesso del lavoro, i suoi significati e il suo valore, a modificarsi radicalmente, comportando come principale conseguenza la riduzione della possibilità di agire sugli eventi da parte dei lavoratori e l’incremento della precarietà.
Ghezzi, S., D'Aloisio, F., Fontefrancesco, M.F., Blim, M., Zanotelli, F., Bogani, F., et al. (2016). Antropologia della crisi. Prospettive etnografiche sulle trasformazioni del lavoro e dell'impresa in Italia (S. Ghezzi, F. D'Aloisio, a cura di). Torino : L'Harmattan Italia.
Antropologia della crisi. Prospettive etnografiche sulle trasformazioni del lavoro e dell'impresa in Italia
GHEZZI, SIMONEPrimo
;
2016
Abstract
Nel presente volume collettaneo, i temi del lavoro in Italia e della crisi economica successiva al 2007 sono affrontati in una prospettiva antropologica, che tiene conto delle trasformazioni in atto a scala locale, sullo sfondo delle trasformazioni neoliberiste globali. Le etnografie presentate, fondate sulla documentazione minuta delle esperienze di imprese e lavoratori di vari comparti, hanno consentito agli autori di scendere nel profondo della realtà italiana, da nord a sud, portando alla luce aspetti quali: la scomparsa di mansioni, la ridefinizione di ruoli, la rottura della trasmissione di saperi e attività, la disillusione per le promesse della grande industria, il restringersi degli orizzonti materiali di vita. L’economista Andrea Fumagalli, nel saggio conclusivo del volume, offre invece una cornice esplicativa della crisi dell’impresa italiana e degli effetti controversi della precarizzazione del lavoro. Dal punto di vista antropologico, si configura l’articolarsi di una crisi che dal piano economico assume connotati squisitamente culturali. Le strategie di reazione adottate, quali l’ammodernamento tecnologico e l’espansione delle quote di mercato, si sono mescolate a strategie di tipo più “tradizionale”, come il supporto parentale o, all’opposto, il distanziamento da attività imprenditoriali familiari, tramandate nella discendenza, in direzione di un terziario avanzato. L’interrogativo antropologico di fronte alla crisi concerne, in una prospettiva riconducibile alla teoria di E. de Martino, la costruzione di nuovi possibili orizzonti di riscatto, di valori e riferimenti in grado di consentire il superamento di un presente angosciante. È infatti il senso stesso del lavoro, i suoi significati e il suo valore, a modificarsi radicalmente, comportando come principale conseguenza la riduzione della possibilità di agire sugli eventi da parte dei lavoratori e l’incremento della precarietà.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.