Sulla base di precedenti esperienze europee e a completamento del sistema scolastico austriaco in atto nel nostro paese all’inizio del 1800 nasce in Italia una nuova ed importante tipologia di istituto scolastico denominato Asilo Infantile. Primo tra tutti fu l’Asilo Infantile di Cremona istituito dal sacerdote Ferrante Aporti sul finire degli anni venti del secolo diciannovesimo. Il nuovo istituto era rivolto ai bambini di età compresa tra i due anni e mezzo e i sei ed in particolar modo alla fascia più bassa della popolazione urbana che, proprio nella prima metà dell’Ottocento, risultava formata da una prole numerosa e, spesso, abbandonata all’educazione di strada. A Milano il primo Asilo sorse alla fine del 1835 grazie a Don Pietro Zezi, parroco di Santa Maria Segreta, che, prima individualmente e poi, grazie all’aiuto di un Comitato promotore, riuscì, addirittura, a diffondere gli asili in tutta Milano. Nell’ambito di tali istituzioni la nostra ricerca si focalizzerà sull’analisi degli Asili Infantili di Carità di Milano. La sua vita, che come vedremo occuperà un secolo e mezzo di storia, sarà abbastanza travagliata. L’istituzione, che nasce come associazione privata nel 1836, nel giro di due anni otterrà il riconoscimento di “Pia Causa” del Lombardo Veneto vincolata all’autorità governativa austriaca. Data la sua enorme rilevanza a livello istituzionale, nel 1864, gli Asili di Carità per l’infanzia, che fino ad allora venivano amministrati separatamente, vengono riuniti sotto un'unica causa. Nasce l’Opera Pia degli Asili di Carità per l’Infanzia con statuto proprio; un nuovo ente laico in cui si dava grande rilevanza ai benefattori e ai prestatori d’opera ed in cui erano quasi scomparsi le autorità civili, a causa della cessazione del dominio austriaco, i rappresentanti della Chiesa e i contribuenti minori. Tra il 1871 ed il 1875, essendo diventati numerosi gli asili in Milano, si forma una apposita Commissione degli Asili e si vengono a creare due diverse opere pie con scopi e denominazioni simili: gli Asili Infantili del Circondario Esterno (che comprendeva gli asili dei rioni) e l’ente già esistente con proprio statuto denominato Asili Infantili Suburbani. La rilevanza di tale istituzione creò interesse anche nel Comune di Milano che fin dal 1861 partecipò attivamente alla gestione aziendale attraverso contribuzioni in denaro. Nel 1915 si stipulò tra l’Ente e il Comune una convenzione quinquennale dove l’Amministrazione comunale si impegnava a contribuire al sostenimento delle spese per circa il 50%. Dovendo dipendere in parte dalla volontà del Comune nel 1922 con Regio Decreto del 5 gennaio si decise di rifondere gli enti che precedentemente erano stati scissi (gli Asili Infantili del Circondario Esterno e gli Asili Infantili Suburbani) creando un nuovo ente denominato Asili di Carità. Durante la seconda guerra mondiale la situazione si complica ulteriormente; si chiudono alcuni asili per mancanza di utenti e il Comune, con deliberazione del 10 aprile 1947, decide di trasferire interamente la gestione degli Asili sotto di sé. Tale provvedimento segnò l’inizio del decadimento di tale ente. I rapporti con il Comune, infatti erano sempre più confusi ed il personale dell’ente si trovava ad operare fianco a fianco con i dipendenti comunali senza però poter godere degli stessi benefici economici. Nel 1955 la Presidenza dell’ente reputa opportuno riprendere la gestione diretta anche solo di alcuni asili per poter continuare serenamente l’attività e provvedere alla realizzazione del restante patrimonio immobiliare. L’ente si occupa di alienare alcuni asili; le difficoltà maggiori si hanno ancora con il Comune di Milano a causa del fatto che gli accordi presi vengono sistematicamente disattesi. A causa dei continui litigi tra comune ed ente relativamente alla gestione e all’affitto degli asili si decide all’inizio degli anni ‘70 di creare un consorzio in cui l’Opera Pia avrebbe dovuto conferire il godimento di tutti gli immobili e il Comune si sarebbe dovuto occupare di sostenere tutti gli oneri di gestione. Nel 1974 si decide di accantonare l’idea del Consorzio e si stipula un regolare contratto di locazione per tutti gli asili detenuti dal Comune. La situazione non migliora ed inoltre nel 1985 l’Ente decide di fondersi con l’Opera Pia per l’assistenza climatica all’infanzia, ente che viveva una grave crisi gestionale. Tale fusione si conclude nel 1987 quando con decreto del Presidente della Regione Lombardia viene istituito il nuovo “Istituto di assistenza ai Minori e agli Anziani” che vede la fusione in se dell’Opera Pia Asili di carità, dell’Opera Pia per l’assistenza climatica all’infanzia e di altri due asili. Con tale fusione si decreta anche la fine dell’Opera Pia Asili di Carità come istituzione dedita all’educazione e all’istruzione dei minori meno abbienti. Al fine di poter meglio comprendere le scelte effettuate dalle amministrazioni dell’ente nei suoi 150 anni di vita la nostra ricerca si focalizzerà, principalmente, sull’analisi dei documenti economico - finanziari fondamentali ovvero i prospetti di bilancio e le relazioni sulla gestione dell’Ente Asili di Carità. E’ da notare che le relazioni, soprattutto nell’800, si dividevano in due parti: una parte relativa ai cambiamenti/miglioramenti sanitari, intellettuali e morali dei bambini “ricoverati” presso gli Asili e una parte più strettamente economico patrimoniale. Dall’archivio di Milano risultano essere presenti quasi tutti i bilanci, dal 1836, anno della sua fondazione, al 1987. Si analizzeranno, in particolare, i prospetti di bilancio e le relazioni sulla gestione “morale e amministrativa” degli Asili di Carità in particolari momenti di vita dell’ente. Nello specifico si evidenzieranno i cambiamenti intervenuti negli anni: • 1836, anno di fondazione; • 1864, trasformazione in ente laico denominato Asili di Carità; • 1915, stipula convenzione con Comune di Milano; • 1922, fusione con altri asili; • 1940-45, seconda guerra mondiale; • 1947, gestione comunale; • 1955, gestione diretta; • 1970-74, consorzio/contratto di locazione con Comune di Milano; • 1986-7, ultimi anni di gestione; senza mancare di dare una visione di insieme chiara e completa. Obiettivo della nostra ricerca è sottolineare l’importanza che una chiara e completa comunicazione nel tempo sia in grado di influenzare gli accadimenti economico aziendali. Nell’ambito di tale analisi si cercherà di: - evidenziare e spiegare i rapporti tra l’ente ed i suoi stakeholders, in particolare con i “benefattori”, con i dipendenti e con le diverse amministrazioni Pubbliche con la quale ha interagito nel tempo; - rilevare le principali differenze economiche, finanziarie e patrimoniali causate dalle diverse gestioni ed amministrazioni influenzate dai diversi “partners” aziendali; - analizzare le differenti metodologie di rilevazione e di valutazione delle poste di bilancio effettuate nei diversi periodi storici presi in esame; - indagare sulle strategie attuate dall’amministrazione per riuscire a sanare/limitare i periodi di gestione maggiormente difficoltosi che hanno permesso di garantire la continuità aziendale nel tempo.

Magli, F., Nobolo, A. (2009). I bilanci dell’Opera Pia Asili di Carità: dal 1836, anno della sua fondazione, al 1987. Intervento presentato a: Convegno Nazionale Della Società Italiana di Storia della Ragioneria "Contabilità e bilanci per la storia economica", Università Bocconi _ Milano.

I bilanci dell’Opera Pia Asili di Carità: dal 1836, anno della sua fondazione, al 1987

MAGLI, FRANCESCA;NOBOLO, ALBERTO
2009

Abstract

Sulla base di precedenti esperienze europee e a completamento del sistema scolastico austriaco in atto nel nostro paese all’inizio del 1800 nasce in Italia una nuova ed importante tipologia di istituto scolastico denominato Asilo Infantile. Primo tra tutti fu l’Asilo Infantile di Cremona istituito dal sacerdote Ferrante Aporti sul finire degli anni venti del secolo diciannovesimo. Il nuovo istituto era rivolto ai bambini di età compresa tra i due anni e mezzo e i sei ed in particolar modo alla fascia più bassa della popolazione urbana che, proprio nella prima metà dell’Ottocento, risultava formata da una prole numerosa e, spesso, abbandonata all’educazione di strada. A Milano il primo Asilo sorse alla fine del 1835 grazie a Don Pietro Zezi, parroco di Santa Maria Segreta, che, prima individualmente e poi, grazie all’aiuto di un Comitato promotore, riuscì, addirittura, a diffondere gli asili in tutta Milano. Nell’ambito di tali istituzioni la nostra ricerca si focalizzerà sull’analisi degli Asili Infantili di Carità di Milano. La sua vita, che come vedremo occuperà un secolo e mezzo di storia, sarà abbastanza travagliata. L’istituzione, che nasce come associazione privata nel 1836, nel giro di due anni otterrà il riconoscimento di “Pia Causa” del Lombardo Veneto vincolata all’autorità governativa austriaca. Data la sua enorme rilevanza a livello istituzionale, nel 1864, gli Asili di Carità per l’infanzia, che fino ad allora venivano amministrati separatamente, vengono riuniti sotto un'unica causa. Nasce l’Opera Pia degli Asili di Carità per l’Infanzia con statuto proprio; un nuovo ente laico in cui si dava grande rilevanza ai benefattori e ai prestatori d’opera ed in cui erano quasi scomparsi le autorità civili, a causa della cessazione del dominio austriaco, i rappresentanti della Chiesa e i contribuenti minori. Tra il 1871 ed il 1875, essendo diventati numerosi gli asili in Milano, si forma una apposita Commissione degli Asili e si vengono a creare due diverse opere pie con scopi e denominazioni simili: gli Asili Infantili del Circondario Esterno (che comprendeva gli asili dei rioni) e l’ente già esistente con proprio statuto denominato Asili Infantili Suburbani. La rilevanza di tale istituzione creò interesse anche nel Comune di Milano che fin dal 1861 partecipò attivamente alla gestione aziendale attraverso contribuzioni in denaro. Nel 1915 si stipulò tra l’Ente e il Comune una convenzione quinquennale dove l’Amministrazione comunale si impegnava a contribuire al sostenimento delle spese per circa il 50%. Dovendo dipendere in parte dalla volontà del Comune nel 1922 con Regio Decreto del 5 gennaio si decise di rifondere gli enti che precedentemente erano stati scissi (gli Asili Infantili del Circondario Esterno e gli Asili Infantili Suburbani) creando un nuovo ente denominato Asili di Carità. Durante la seconda guerra mondiale la situazione si complica ulteriormente; si chiudono alcuni asili per mancanza di utenti e il Comune, con deliberazione del 10 aprile 1947, decide di trasferire interamente la gestione degli Asili sotto di sé. Tale provvedimento segnò l’inizio del decadimento di tale ente. I rapporti con il Comune, infatti erano sempre più confusi ed il personale dell’ente si trovava ad operare fianco a fianco con i dipendenti comunali senza però poter godere degli stessi benefici economici. Nel 1955 la Presidenza dell’ente reputa opportuno riprendere la gestione diretta anche solo di alcuni asili per poter continuare serenamente l’attività e provvedere alla realizzazione del restante patrimonio immobiliare. L’ente si occupa di alienare alcuni asili; le difficoltà maggiori si hanno ancora con il Comune di Milano a causa del fatto che gli accordi presi vengono sistematicamente disattesi. A causa dei continui litigi tra comune ed ente relativamente alla gestione e all’affitto degli asili si decide all’inizio degli anni ‘70 di creare un consorzio in cui l’Opera Pia avrebbe dovuto conferire il godimento di tutti gli immobili e il Comune si sarebbe dovuto occupare di sostenere tutti gli oneri di gestione. Nel 1974 si decide di accantonare l’idea del Consorzio e si stipula un regolare contratto di locazione per tutti gli asili detenuti dal Comune. La situazione non migliora ed inoltre nel 1985 l’Ente decide di fondersi con l’Opera Pia per l’assistenza climatica all’infanzia, ente che viveva una grave crisi gestionale. Tale fusione si conclude nel 1987 quando con decreto del Presidente della Regione Lombardia viene istituito il nuovo “Istituto di assistenza ai Minori e agli Anziani” che vede la fusione in se dell’Opera Pia Asili di carità, dell’Opera Pia per l’assistenza climatica all’infanzia e di altri due asili. Con tale fusione si decreta anche la fine dell’Opera Pia Asili di Carità come istituzione dedita all’educazione e all’istruzione dei minori meno abbienti. Al fine di poter meglio comprendere le scelte effettuate dalle amministrazioni dell’ente nei suoi 150 anni di vita la nostra ricerca si focalizzerà, principalmente, sull’analisi dei documenti economico - finanziari fondamentali ovvero i prospetti di bilancio e le relazioni sulla gestione dell’Ente Asili di Carità. E’ da notare che le relazioni, soprattutto nell’800, si dividevano in due parti: una parte relativa ai cambiamenti/miglioramenti sanitari, intellettuali e morali dei bambini “ricoverati” presso gli Asili e una parte più strettamente economico patrimoniale. Dall’archivio di Milano risultano essere presenti quasi tutti i bilanci, dal 1836, anno della sua fondazione, al 1987. Si analizzeranno, in particolare, i prospetti di bilancio e le relazioni sulla gestione “morale e amministrativa” degli Asili di Carità in particolari momenti di vita dell’ente. Nello specifico si evidenzieranno i cambiamenti intervenuti negli anni: • 1836, anno di fondazione; • 1864, trasformazione in ente laico denominato Asili di Carità; • 1915, stipula convenzione con Comune di Milano; • 1922, fusione con altri asili; • 1940-45, seconda guerra mondiale; • 1947, gestione comunale; • 1955, gestione diretta; • 1970-74, consorzio/contratto di locazione con Comune di Milano; • 1986-7, ultimi anni di gestione; senza mancare di dare una visione di insieme chiara e completa. Obiettivo della nostra ricerca è sottolineare l’importanza che una chiara e completa comunicazione nel tempo sia in grado di influenzare gli accadimenti economico aziendali. Nell’ambito di tale analisi si cercherà di: - evidenziare e spiegare i rapporti tra l’ente ed i suoi stakeholders, in particolare con i “benefattori”, con i dipendenti e con le diverse amministrazioni Pubbliche con la quale ha interagito nel tempo; - rilevare le principali differenze economiche, finanziarie e patrimoniali causate dalle diverse gestioni ed amministrazioni influenzate dai diversi “partners” aziendali; - analizzare le differenti metodologie di rilevazione e di valutazione delle poste di bilancio effettuate nei diversi periodi storici presi in esame; - indagare sulle strategie attuate dall’amministrazione per riuscire a sanare/limitare i periodi di gestione maggiormente difficoltosi che hanno permesso di garantire la continuità aziendale nel tempo.
paper
asili, bilanci, opera pia
Italian
Convegno Nazionale Della Società Italiana di Storia della Ragioneria "Contabilità e bilanci per la storia economica"
2009
2009
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Magli, F., Nobolo, A. (2009). I bilanci dell’Opera Pia Asili di Carità: dal 1836, anno della sua fondazione, al 1987. Intervento presentato a: Convegno Nazionale Della Società Italiana di Storia della Ragioneria "Contabilità e bilanci per la storia economica", Università Bocconi _ Milano.
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