Questo libro rappresenta una proposta di studio sull’adolescenza che ha inteso mostrare la fertilità di uno sguardo pedagogico specifico, operando una manovra di allargamento dell’orizzonte culturale e sociale a cui riferirsi: si è trattato di illuminare un campo di analisi troppo a lungo perimetrato e circoscritto nello spazio angusto delle categorizzazioni psico-sociali e bio-mediche, per rinnovarne i concetti attraverso un proficuo e rigenerante rapporto con gli studi storici, filosofici, antropologici; un ampliamento di orizzonte dei saperi in gioco da non intendere, però, in direzione di un ennesimo multidisciplinarismo. Semmai da leggere attraverso la prospettiva di un sapere pedagogico capace di confrontarsi con le altre scienze umane per delineare un proprio specifico sguardo con cui interpretare i fenomeni socio-culturali e, a partire da qui, definire le condizioni di possibilità per la realizzazione di esperienze concretamente formative. Insieme alla complessità degli elementi a cui è necessario riferirsi oggi, per dare conto delle numerose variabili che intervengono nel processo di definizione dell’adolescenza come oggetto di riflessione e di teorizzazione in seno alle scienze umane, si rivela anche il limite dei paradigmi scientifici che hanno preteso di giungere a una enunciazione delle caratteristiche naturali dell’adolescenza che avessero validità universale: da questo punto di vista, gli apporti del decostruzionismo materialista e strutturalista, per un verso, e del paradigma della complessità, per un altro verso, si sono rivelati indubbiamente fondamentali nell’apertura di un nuovo campo d’indagine che smarcasse il sapere pedagogico dai retaggi gnoseologici del positivismo. Sulla base di queste premesse epistemologiche è scaturito un lavoro che si riassume in due movimenti: il primo, di tipo decostruttivo e genealogico permette di rileggere la persistenza di precisi modelli categoriali a livello sociale e culturale, ampiamente presenti nei discorsi e nelle rappresentazioni contemporanee dell’adolescenza, attraverso alcune penetrazioni storiche di particolare significatività da cui emerge la rappresentazione della minorità come tratto peculiare delle pratiche educative rivolte all’adolescenza; il secondo di tipo costruttivo e dialettico permette di attualizzare l’analisi pedagogica alla luce delle trasformazioni sociali e culturali e del loro impatto sui fenomeni che investono l’adolescenza rideterminandone il profilo. Una pedagogia dell’adolescenza risulta, dunque, possibile a partire dalla definizione di questa fase di vita come un sistema di mutazione complesso, interpretabile sulla base dell’intreccio materiale che si determina tra le dimensioni strutturali del corpo, dello spazio e del tempo nella specifica esperienza formativa dei soggetti.

Barone, P. (2009). Pedagogia dell’adolescenza. Milano : Guerini e Associati.

Pedagogia dell’adolescenza

BARONE, PIERANGELO
2009

Abstract

Questo libro rappresenta una proposta di studio sull’adolescenza che ha inteso mostrare la fertilità di uno sguardo pedagogico specifico, operando una manovra di allargamento dell’orizzonte culturale e sociale a cui riferirsi: si è trattato di illuminare un campo di analisi troppo a lungo perimetrato e circoscritto nello spazio angusto delle categorizzazioni psico-sociali e bio-mediche, per rinnovarne i concetti attraverso un proficuo e rigenerante rapporto con gli studi storici, filosofici, antropologici; un ampliamento di orizzonte dei saperi in gioco da non intendere, però, in direzione di un ennesimo multidisciplinarismo. Semmai da leggere attraverso la prospettiva di un sapere pedagogico capace di confrontarsi con le altre scienze umane per delineare un proprio specifico sguardo con cui interpretare i fenomeni socio-culturali e, a partire da qui, definire le condizioni di possibilità per la realizzazione di esperienze concretamente formative. Insieme alla complessità degli elementi a cui è necessario riferirsi oggi, per dare conto delle numerose variabili che intervengono nel processo di definizione dell’adolescenza come oggetto di riflessione e di teorizzazione in seno alle scienze umane, si rivela anche il limite dei paradigmi scientifici che hanno preteso di giungere a una enunciazione delle caratteristiche naturali dell’adolescenza che avessero validità universale: da questo punto di vista, gli apporti del decostruzionismo materialista e strutturalista, per un verso, e del paradigma della complessità, per un altro verso, si sono rivelati indubbiamente fondamentali nell’apertura di un nuovo campo d’indagine che smarcasse il sapere pedagogico dai retaggi gnoseologici del positivismo. Sulla base di queste premesse epistemologiche è scaturito un lavoro che si riassume in due movimenti: il primo, di tipo decostruttivo e genealogico permette di rileggere la persistenza di precisi modelli categoriali a livello sociale e culturale, ampiamente presenti nei discorsi e nelle rappresentazioni contemporanee dell’adolescenza, attraverso alcune penetrazioni storiche di particolare significatività da cui emerge la rappresentazione della minorità come tratto peculiare delle pratiche educative rivolte all’adolescenza; il secondo di tipo costruttivo e dialettico permette di attualizzare l’analisi pedagogica alla luce delle trasformazioni sociali e culturali e del loro impatto sui fenomeni che investono l’adolescenza rideterminandone il profilo. Una pedagogia dell’adolescenza risulta, dunque, possibile a partire dalla definizione di questa fase di vita come un sistema di mutazione complesso, interpretabile sulla base dell’intreccio materiale che si determina tra le dimensioni strutturali del corpo, dello spazio e del tempo nella specifica esperienza formativa dei soggetti.
Monografia o trattato scientifico - Monografia di Ricerca - Prima edizione
Adolescenza, educazione, clinica della formazione, prevenzione, progettazione educativa, laboratorio pedagogico
Italian
2009
978-88-8107-274-3
Guerini e Associati
Barone, P. (2009). Pedagogia dell’adolescenza. Milano : Guerini e Associati.
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