La tesi prende le mosse dall’interpretazione della definizione di contratto di appalto rilevante ai fini della applicazione dell’apparato di tutele predisposte dal legislatore a vantaggio dei lavoratori impiegati nell’esecuzione dell’opera o del servizio commissionati. In particolare, tale indagine viene sviluppata con l’obiettivo di porre in luce eventuali differenze ed analogie intercorrenti fra la definizione introdotta dal d. lgs. 10 settembre 2003, n. 276, e la definizione dettata dal codice civile all’art. 1655. Dall’esame della disposizione introdotta in seno alla riforma del mercato del lavoro, unitamente a quanto risultava già evincibile dalla nozione di azienda dettata dall’art. 2112 c.c., è possibile invece desumere l’esistenza di una nozione di impresa che assume dei profili peculiari rispetto alla definizione evincibile dalla nozione di imprenditore dettata dall’art. 2082 c.c. Ricostruito il tipo, l'autore esamina la disciplina, nazionale e comunitaria, suscettibile di trovare applicazione in materia di appalto, al fine di valutare se il legislatore abbia posto dei limiti rispetto alla possibilità di ricorrere a tale strumento, nonché al fine di appurare quali conseguenze comporti la frammentazione del ciclo produttivo in punto di applicazione delle norme e di efficacia dell’azione sindacale. Lo studio prosegue esaminando le tecniche di tutela rinvenibili nella legislazione nazionale. La tesi si conclude esaminando il rapporto fra il sistema dei rapporti interpositori costruito con la riforma del mercato del lavoro e quello in passato imperniato sulla legge 1369/60.

(2008). Appalto e rapporto di lavoro. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2008).

Appalto e rapporto di lavoro

ALVINO, ILARIO
2008

Abstract

La tesi prende le mosse dall’interpretazione della definizione di contratto di appalto rilevante ai fini della applicazione dell’apparato di tutele predisposte dal legislatore a vantaggio dei lavoratori impiegati nell’esecuzione dell’opera o del servizio commissionati. In particolare, tale indagine viene sviluppata con l’obiettivo di porre in luce eventuali differenze ed analogie intercorrenti fra la definizione introdotta dal d. lgs. 10 settembre 2003, n. 276, e la definizione dettata dal codice civile all’art. 1655. Dall’esame della disposizione introdotta in seno alla riforma del mercato del lavoro, unitamente a quanto risultava già evincibile dalla nozione di azienda dettata dall’art. 2112 c.c., è possibile invece desumere l’esistenza di una nozione di impresa che assume dei profili peculiari rispetto alla definizione evincibile dalla nozione di imprenditore dettata dall’art. 2082 c.c. Ricostruito il tipo, l'autore esamina la disciplina, nazionale e comunitaria, suscettibile di trovare applicazione in materia di appalto, al fine di valutare se il legislatore abbia posto dei limiti rispetto alla possibilità di ricorrere a tale strumento, nonché al fine di appurare quali conseguenze comporti la frammentazione del ciclo produttivo in punto di applicazione delle norme e di efficacia dell’azione sindacale. Lo studio prosegue esaminando le tecniche di tutela rinvenibili nella legislazione nazionale. La tesi si conclude esaminando il rapporto fra il sistema dei rapporti interpositori costruito con la riforma del mercato del lavoro e quello in passato imperniato sulla legge 1369/60.
LIEBMAN, STEFANO
Appalto, nozione, responsabilità solidale, tutele
IUS/07 - DIRITTO DEL LAVORO
Italian
4-apr-2008
20
2007/2008
Diritto dell'Impresa
Università degli Studi di Milano-Bicocca
(2008). Appalto e rapporto di lavoro. (Tesi di dottorato, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2008).
none
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