Introduzione La presente ricerca approfondisce, in bambini di scuola primaria, la relazione tra lessico mentalistico o psicologico (il vocabolario degli stati mentali, come desiderare, credere, pensare, arrabbiarsi etc.) e sviluppo della teoria della mente (la comprensione che sia se stessi che gli altri possiedono stati mentali che sono alla base delle azioni manifeste). La tradizione di studi su questo argomento ha riguardato prevalentemente bambini d’età prescolare e si è focalizzata soprattutto sull’uso del lessico mentalistico. Sono pertanto ravvisabili due aspetti meritevoli di approfondimento: la possibilità, da un lato, di generalizzare i risultati con i prescolari a fasce d’età superiori, in cui si sviluppa la ToM di secondo ordine, e dall’altro lato di confermare quanto emerge dallo studio sull’uso di tale lessico anche nelle indagini sulla comprensione dello stesso. L’abbondante mole di ricerca in età prescolare ha permesso di individuare il ruolo predittivo di un precoce e vario uso del lessico mentalistico sul successivo sviluppo della ToM, uso che il bambino fa in situazioni spontanee qualora abbia potuto usufruire di relazioni con i caregiver connotate dall’utilizzo del linguaggio degli stati interni. La ricerca con i bambini di scuola primaria è meno numerosa e in pochi studi vengono distinte con chiarezza le variabili uso e comprensione del lessico psicologico. Tali variabili sono poi, per lo più, trattate separatamente e i dati presenti in letteratura sono a volte discordanti. Ad esempio, la correlazione fra uso del lessico psicologico e prestazioni nei compiti di ToM in età scolare emerge in alcuni lavori (ad es. Lecce et al., 2009) ma non in altri (ad es. Meins et al. 2006). Inoltre, Ornaghi et al. (2010), confermando la presenza di correlazioni tra comprensione del lessico mentalistico e teoria della mente già emerse in studi precedenti (Antonietti et al., 2006; Pellettier, 2006), hanno trovato che al crescere dell’età è la comprensione ad avere un peso significativo nella previsione di prestazioni migliori in compiti di ToM, piuttosto che l’uso del lessico mentalistico. Obiettivi e ipotesi. Il presente lavoro intende verificare la possibilità di estendere i risultati del nostro studio precedente a bambini di un più ampio range d’età. Si ipotizza che uso e comprensione di tale lessico siano correlati alla ToM e che, tuttavia, in accordo con quanto già emerso, la correlazione diminuisca al crescere dell’età per quanto riguarda l’uso, mentre aumenti per la comprensione. Metodo Partecipanti. Hanno preso parte alla ricerca 110 bambini di scuola primaria, equamente distribuiti per genere e divisi in 5 gruppi età dai 6 ai 10 anni (M: 8 anni e 7 mesi; DS = 16,5 mesi). Strumenti e Procedura. Ai partecipanti sono state somministrate, in ordine controbilanciato, una misura di linguaggio ricettivo (Peabody Picture Vocabulary Test, versione italiana a cura di Stella, Pizzoli e Tressoldi, 2000), una misura di uso del lessico psicologico (compito di descrizione ‘Il mio miglior amico’; versione modificata di Meins et al. 2006), un test di comprensione del lessico metacognitivo (MVT, Pellettier, Astington, 1998), uno di comprensione del lessico emotivo (TLE, Grazzani et al., 2010), uno di comprensione delle emozioni (TEC – Albanese, Molina, 2008) e due prove di falsa credenza di secondo ordine (tratte da Liverta Sempio et al., 2005). Risultati. Le analisi hanno messo in luce una correlazione significativa fra uso e comprensione del lessico mentalistico da un lato e le performance nei compiti di ToM dall’altro. In particolare, l’uso di tale lessico correla con la comprensione della falsa credenza (r =.48; p<.001) e con la comprensione delle emozioni (r=.45; p<.001); la comprensione del lessico sia epistemico sia emotivo correla con la comprensione della falsa credenza (p<.001) e con la comprensione delle emozioni (p<.001). Analisi di regressione hanno mostrato che il miglior predittore della comprensione di falsa credenza ( R2 =.48; p<.001) e di comprensione delle emozioni (R2 = . 42; p<.001) non sia l’uso ma la comprensione del lessico metacognitivo ed emotivo. Le analisi di regressione sono state condotte controllando l’effetto sia delle abilità linguistiche sia dell’età. Infine, analisi della varianza hanno rilevato differenze d’età per tutte le misure utilizzate (p<.001) e, rispetto al genere, una differenza statisticamente significativa nell’uso del lessico psicologico, maggiore nelle bambine (F=6,2; p=,01). Discussione. I risultati confermano una stretta relazione fra lessico psicologico e ToM in età scolare, evidenziando come la comprensione del linguaggio metacognitivo ed emotivo più che l’uso dello stesso, costituisca un fattore predittivo dello sviluppo della comprensione della falsa credenza e della comprensione delle emozioni nei bambini. Verranno discusse le implicazioni psico-educative di tale risultato, collegandole a quanto già proposto in età prescolare (Ornaghi, Grazzani Gavazzi, 2009). Bibliografia Albanese O., Molina P. (2008, a cura di). Lo sviluppo della comprensione delle emozioni e la sua valutazione. Milano: Unicopli. Antonietti A., Liverta Sempio O., Marchetti A., Astington J.W. (2006). Mental language and understanding of epistemic and emotional mental states: contextual aspects. In A. Antonietti, O. Liverta Sempio, & A. Marchetti (Eds), Theory of mind and language in developmental contexts (pp. 1-30). New York: Springer. Grazzani Gavazzi I., Ornaghi V., Piralli F. (2010). Test di Lessico Emotivo (TLE), Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione, Università degli Studi di Milano-Bicocca Lecce S., Caputi M, Pagnin A. (2009). “ I know what you mean”: a study of individual differences in children’s internal state talk in relation to school competence. Journal of Applied Psycholinguistics, IX, 83-98. Liverta Sempio, O., Marchetti, A., Castelli, I., Lecciso, F., & Pezzotta, C. (2005). Mentalizzazione e competenza sociale. La comprensione della falsa credenza nello sviluppo normale e patologico. Milano: Franco Angeli. Meins E., Fernyhough C., Johnson F., Lidstone J. (2006). Mind-mindedness in children : Individual differences in internal-state talk in middle childhood. British Journal of Developmental Psychology, 24, 181-196. Ornaghi V., Grazzani Gavazzi I. (2009). La comprensione della mente nei bambini. Trento: Erickson. Ornaghi V., Grazzani Gavazzi I., Zanetti M.A. (2010). Lessico psicologico e teoria della mente: uno studio con bambini di scuola primaria. Età Evolutiva, 97, 54-71. Pelletier J., Astington J.W. (1998), Metacognitive Vocabulary Test. Institute for Child Studies, University of Toronto, Unpublished. Tr. it. in P. Iannello, A. Antonietti (a cura di, 2006), Rappresentazioni della mente, Milano, Pubblicazioni ISU, pp. 107-117. Pellettier J. (2006). Relations among theory of mind, metacognitive language, reading skills and story comprehension in L1 and L2 learners. In A. Antonietti, O. Liverta Sempio, & A. Marchetti (Eds), Theory of mind and language in developmental contexts (pp. 77-92). New York: Springer. Stella, G., Pizzoli, C., Tressoldi P. (2000). Il Peabody Test. Test di vocabolario recettivo, Omega, Torino.

Grazzani, I., Ornaghi, V. (2011). Uso e comprensione del lessico mentalistico come predittori della teoria della mente in bambini di scuola primaria. In XXIV Congresso Nazionale Associazione Italiana di Psicologia, Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione (pp.47-49). Genova : A.I.P., Sezione di Psicologia dello sviluppo e dell'educazione.

Uso e comprensione del lessico mentalistico come predittori della teoria della mente in bambini di scuola primaria

GRAZZANI, ILARIA;ORNAGHI, VERONICA MARIA
2011

Abstract

Introduzione La presente ricerca approfondisce, in bambini di scuola primaria, la relazione tra lessico mentalistico o psicologico (il vocabolario degli stati mentali, come desiderare, credere, pensare, arrabbiarsi etc.) e sviluppo della teoria della mente (la comprensione che sia se stessi che gli altri possiedono stati mentali che sono alla base delle azioni manifeste). La tradizione di studi su questo argomento ha riguardato prevalentemente bambini d’età prescolare e si è focalizzata soprattutto sull’uso del lessico mentalistico. Sono pertanto ravvisabili due aspetti meritevoli di approfondimento: la possibilità, da un lato, di generalizzare i risultati con i prescolari a fasce d’età superiori, in cui si sviluppa la ToM di secondo ordine, e dall’altro lato di confermare quanto emerge dallo studio sull’uso di tale lessico anche nelle indagini sulla comprensione dello stesso. L’abbondante mole di ricerca in età prescolare ha permesso di individuare il ruolo predittivo di un precoce e vario uso del lessico mentalistico sul successivo sviluppo della ToM, uso che il bambino fa in situazioni spontanee qualora abbia potuto usufruire di relazioni con i caregiver connotate dall’utilizzo del linguaggio degli stati interni. La ricerca con i bambini di scuola primaria è meno numerosa e in pochi studi vengono distinte con chiarezza le variabili uso e comprensione del lessico psicologico. Tali variabili sono poi, per lo più, trattate separatamente e i dati presenti in letteratura sono a volte discordanti. Ad esempio, la correlazione fra uso del lessico psicologico e prestazioni nei compiti di ToM in età scolare emerge in alcuni lavori (ad es. Lecce et al., 2009) ma non in altri (ad es. Meins et al. 2006). Inoltre, Ornaghi et al. (2010), confermando la presenza di correlazioni tra comprensione del lessico mentalistico e teoria della mente già emerse in studi precedenti (Antonietti et al., 2006; Pellettier, 2006), hanno trovato che al crescere dell’età è la comprensione ad avere un peso significativo nella previsione di prestazioni migliori in compiti di ToM, piuttosto che l’uso del lessico mentalistico. Obiettivi e ipotesi. Il presente lavoro intende verificare la possibilità di estendere i risultati del nostro studio precedente a bambini di un più ampio range d’età. Si ipotizza che uso e comprensione di tale lessico siano correlati alla ToM e che, tuttavia, in accordo con quanto già emerso, la correlazione diminuisca al crescere dell’età per quanto riguarda l’uso, mentre aumenti per la comprensione. Metodo Partecipanti. Hanno preso parte alla ricerca 110 bambini di scuola primaria, equamente distribuiti per genere e divisi in 5 gruppi età dai 6 ai 10 anni (M: 8 anni e 7 mesi; DS = 16,5 mesi). Strumenti e Procedura. Ai partecipanti sono state somministrate, in ordine controbilanciato, una misura di linguaggio ricettivo (Peabody Picture Vocabulary Test, versione italiana a cura di Stella, Pizzoli e Tressoldi, 2000), una misura di uso del lessico psicologico (compito di descrizione ‘Il mio miglior amico’; versione modificata di Meins et al. 2006), un test di comprensione del lessico metacognitivo (MVT, Pellettier, Astington, 1998), uno di comprensione del lessico emotivo (TLE, Grazzani et al., 2010), uno di comprensione delle emozioni (TEC – Albanese, Molina, 2008) e due prove di falsa credenza di secondo ordine (tratte da Liverta Sempio et al., 2005). Risultati. Le analisi hanno messo in luce una correlazione significativa fra uso e comprensione del lessico mentalistico da un lato e le performance nei compiti di ToM dall’altro. In particolare, l’uso di tale lessico correla con la comprensione della falsa credenza (r =.48; p<.001) e con la comprensione delle emozioni (r=.45; p<.001); la comprensione del lessico sia epistemico sia emotivo correla con la comprensione della falsa credenza (p<.001) e con la comprensione delle emozioni (p<.001). Analisi di regressione hanno mostrato che il miglior predittore della comprensione di falsa credenza ( R2 =.48; p<.001) e di comprensione delle emozioni (R2 = . 42; p<.001) non sia l’uso ma la comprensione del lessico metacognitivo ed emotivo. Le analisi di regressione sono state condotte controllando l’effetto sia delle abilità linguistiche sia dell’età. Infine, analisi della varianza hanno rilevato differenze d’età per tutte le misure utilizzate (p<.001) e, rispetto al genere, una differenza statisticamente significativa nell’uso del lessico psicologico, maggiore nelle bambine (F=6,2; p=,01). Discussione. I risultati confermano una stretta relazione fra lessico psicologico e ToM in età scolare, evidenziando come la comprensione del linguaggio metacognitivo ed emotivo più che l’uso dello stesso, costituisca un fattore predittivo dello sviluppo della comprensione della falsa credenza e della comprensione delle emozioni nei bambini. Verranno discusse le implicazioni psico-educative di tale risultato, collegandole a quanto già proposto in età prescolare (Ornaghi, Grazzani Gavazzi, 2009). Bibliografia Albanese O., Molina P. (2008, a cura di). Lo sviluppo della comprensione delle emozioni e la sua valutazione. Milano: Unicopli. Antonietti A., Liverta Sempio O., Marchetti A., Astington J.W. (2006). Mental language and understanding of epistemic and emotional mental states: contextual aspects. In A. Antonietti, O. Liverta Sempio, & A. Marchetti (Eds), Theory of mind and language in developmental contexts (pp. 1-30). New York: Springer. Grazzani Gavazzi I., Ornaghi V., Piralli F. (2010). Test di Lessico Emotivo (TLE), Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione, Università degli Studi di Milano-Bicocca Lecce S., Caputi M, Pagnin A. (2009). “ I know what you mean”: a study of individual differences in children’s internal state talk in relation to school competence. Journal of Applied Psycholinguistics, IX, 83-98. Liverta Sempio, O., Marchetti, A., Castelli, I., Lecciso, F., & Pezzotta, C. (2005). Mentalizzazione e competenza sociale. La comprensione della falsa credenza nello sviluppo normale e patologico. Milano: Franco Angeli. Meins E., Fernyhough C., Johnson F., Lidstone J. (2006). Mind-mindedness in children : Individual differences in internal-state talk in middle childhood. British Journal of Developmental Psychology, 24, 181-196. Ornaghi V., Grazzani Gavazzi I. (2009). La comprensione della mente nei bambini. Trento: Erickson. Ornaghi V., Grazzani Gavazzi I., Zanetti M.A. (2010). Lessico psicologico e teoria della mente: uno studio con bambini di scuola primaria. Età Evolutiva, 97, 54-71. Pelletier J., Astington J.W. (1998), Metacognitive Vocabulary Test. Institute for Child Studies, University of Toronto, Unpublished. Tr. it. in P. Iannello, A. Antonietti (a cura di, 2006), Rappresentazioni della mente, Milano, Pubblicazioni ISU, pp. 107-117. Pellettier J. (2006). Relations among theory of mind, metacognitive language, reading skills and story comprehension in L1 and L2 learners. In A. Antonietti, O. Liverta Sempio, & A. Marchetti (Eds), Theory of mind and language in developmental contexts (pp. 77-92). New York: Springer. Stella, G., Pizzoli, C., Tressoldi P. (2000). Il Peabody Test. Test di vocabolario recettivo, Omega, Torino.
slide + paper
uso e comprensione del lessico psicologico, teoria della mente, linguaggio
Italian
XXIV Congresso Nazionale A.I.P., Sezione di Psicologia dello sviluppo e dell'educazione
2011
XXIV Congresso Nazionale Associazione Italiana di Psicologia, Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione
set-2011
24
47
49
none
Grazzani, I., Ornaghi, V. (2011). Uso e comprensione del lessico mentalistico come predittori della teoria della mente in bambini di scuola primaria. In XXIV Congresso Nazionale Associazione Italiana di Psicologia, Sezione di Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione (pp.47-49). Genova : A.I.P., Sezione di Psicologia dello sviluppo e dell'educazione.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/25110
Citazioni
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
Social impact