Scopo. Il continuo decremento della mortalità coronarica osservato tra il 1993 e il 1998 nella popolazione maschile MONICA della Brianza è attribuibile per due terzi al decremento della letalità a 28 giorni di Infarto Miocardico (IM). Questo lavoro indaga i possibili fattori legati a tale diminuzione della letalità di IM ed in particolar modo il ruolo delle disuguaglianze tra classi Socio-Occupazionali (SO) nel trattamento dell'evento acuto. Metodi. Le procedure di raccolta e validazione degli eventi adottate sono quelle sviluppate dai Registri per IM MONICA delle aree italiane. Si tratta di un metodo standardizzato di notifica di eventi coronarici maggiori basato sulla raccolta di certificati di morte (ICD IX 410-414, 798,799) e schede di dimissione ospedaliera per IM (ICD IX 410-414). Nell'analisi sono stati inclusi gli eventi registrati nei bienni 1993-94 e 1997-98 per gli uomini di età 35-64 anni residenti in Brianza, zona sita a nord di Milano. Sono stati individuati 1.871 eventi secondo la definizione MONICA standard di evento coronarico: IM sicuro fatale e non fatale, IM possibile fatale e morte coronarica improvvisa. Informazioni standardizzate relative al trattamento ospedaliero e pre-ospedaliero dell'evento acuto sono state raccolte. Le classi SO sono state definite utilizzando informazioni sull'occupazione svolta al momento dell'evento o l'ultima svolta, secondo il metodo proposto da Erikson, Goldthorpe e Portocarero. Risultati. La letalità pre-ospedaliera diminuisce del 47,4% e quella ospedaliera del 20,1%. Tra la prima e la seconda metà degli anni '90 si osservano una diminuzione del numero di arresti cardiaci pre-ospedalieri (OR 0,6; p<0,05) ed un miglioramento dell'intervento di primo soccorso (OR 1,6; p<0,05). La terapia ospedaliera delle complicanze diminuisce a fronte di una diminuzione degli eventi di IM più gravi. Le prevalenza della terapia preventiva e degli interventi chirurgici è più che raddoppiata. Le classi SO più basse, lavoratori autonomi e lavoratori manuali non specializzati, sono caratterizzate da tassi di letalità più elevati nel biennio 1993-94 (¿2 1=4,8; p<0.05). Queste differenze scompaiono nel biennio 1997-98: si osserva infatti un decremento della letalità nella classi SO più basse. Non si evidenziano differenze nel trattamento ospedaliero e nell'intervento pre-ospedaliero tra classi SO. Le differenze nel numero di arresti cardiaci pre-ospedalieri tra classi SO riscontrate nel 1993-94 scompaiono nel secondo biennio. Discussione. La riduzione della letalità a 28 giorni di IM è attribuibile per la maggior parte al decremento della quota pre-ospedaliera e solo in parte a quella ospedaliera. Il miglioramento dell'intervento pre-ospedaliero dell'IM è da ricondurre all'introduzione nell'area indagata del servizio di emergenza del 118. Le differenze tra classi SO nelle letalità a 28 giorni riscontrate nel primo periodo (1993-94) scompaiono nel secondo periodo (1997-98), così come per la proporzione di arresti cardiaci pre-ospedalieri. Tale cambiamento è riconducibile alla riorganizzazione del servizio di emergenza, reso accessibile a tutta la popolazione così come il trattamento ospedaliero. Conclusioni. La riduzione della letalità a 28 giorni di IM può essere attribuita ad un miglioramento dell'intervento pre-ospedaliero e del trattamento ospedaliero. Le nuove tecnologie e le nuove cure sono rese accessibili a tutta la popolazione, al di là delle differenze sociali.

Fornari, C., Cesana, G., Madotto, F., Chambless, L., Corrao, G., Ferrario, M. (2007). Andamenti temporali della letalità a 28 giorni di infarto miocardico negli anni '90: il possibile contributo delle differenze tra classi socio occupazionali. In IV Congresso Nazionale SISMEC. la ricerca tra sperimentazioen e osservazione. ATTI (pp.652-653). Padova : Coop. Libreria Editrice Università di Padova.

Andamenti temporali della letalità a 28 giorni di infarto miocardico negli anni '90: il possibile contributo delle differenze tra classi socio occupazionali

FORNARI, CARLA;CESANA, GIANCARLO;MADOTTO, FABIANA;CORRAO, GIOVANNI;
2007

Abstract

Scopo. Il continuo decremento della mortalità coronarica osservato tra il 1993 e il 1998 nella popolazione maschile MONICA della Brianza è attribuibile per due terzi al decremento della letalità a 28 giorni di Infarto Miocardico (IM). Questo lavoro indaga i possibili fattori legati a tale diminuzione della letalità di IM ed in particolar modo il ruolo delle disuguaglianze tra classi Socio-Occupazionali (SO) nel trattamento dell'evento acuto. Metodi. Le procedure di raccolta e validazione degli eventi adottate sono quelle sviluppate dai Registri per IM MONICA delle aree italiane. Si tratta di un metodo standardizzato di notifica di eventi coronarici maggiori basato sulla raccolta di certificati di morte (ICD IX 410-414, 798,799) e schede di dimissione ospedaliera per IM (ICD IX 410-414). Nell'analisi sono stati inclusi gli eventi registrati nei bienni 1993-94 e 1997-98 per gli uomini di età 35-64 anni residenti in Brianza, zona sita a nord di Milano. Sono stati individuati 1.871 eventi secondo la definizione MONICA standard di evento coronarico: IM sicuro fatale e non fatale, IM possibile fatale e morte coronarica improvvisa. Informazioni standardizzate relative al trattamento ospedaliero e pre-ospedaliero dell'evento acuto sono state raccolte. Le classi SO sono state definite utilizzando informazioni sull'occupazione svolta al momento dell'evento o l'ultima svolta, secondo il metodo proposto da Erikson, Goldthorpe e Portocarero. Risultati. La letalità pre-ospedaliera diminuisce del 47,4% e quella ospedaliera del 20,1%. Tra la prima e la seconda metà degli anni '90 si osservano una diminuzione del numero di arresti cardiaci pre-ospedalieri (OR 0,6; p<0,05) ed un miglioramento dell'intervento di primo soccorso (OR 1,6; p<0,05). La terapia ospedaliera delle complicanze diminuisce a fronte di una diminuzione degli eventi di IM più gravi. Le prevalenza della terapia preventiva e degli interventi chirurgici è più che raddoppiata. Le classi SO più basse, lavoratori autonomi e lavoratori manuali non specializzati, sono caratterizzate da tassi di letalità più elevati nel biennio 1993-94 (¿2 1=4,8; p<0.05). Queste differenze scompaiono nel biennio 1997-98: si osserva infatti un decremento della letalità nella classi SO più basse. Non si evidenziano differenze nel trattamento ospedaliero e nell'intervento pre-ospedaliero tra classi SO. Le differenze nel numero di arresti cardiaci pre-ospedalieri tra classi SO riscontrate nel 1993-94 scompaiono nel secondo biennio. Discussione. La riduzione della letalità a 28 giorni di IM è attribuibile per la maggior parte al decremento della quota pre-ospedaliera e solo in parte a quella ospedaliera. Il miglioramento dell'intervento pre-ospedaliero dell'IM è da ricondurre all'introduzione nell'area indagata del servizio di emergenza del 118. Le differenze tra classi SO nelle letalità a 28 giorni riscontrate nel primo periodo (1993-94) scompaiono nel secondo periodo (1997-98), così come per la proporzione di arresti cardiaci pre-ospedalieri. Tale cambiamento è riconducibile alla riorganizzazione del servizio di emergenza, reso accessibile a tutta la popolazione così come il trattamento ospedaliero. Conclusioni. La riduzione della letalità a 28 giorni di IM può essere attribuita ad un miglioramento dell'intervento pre-ospedaliero e del trattamento ospedaliero. Le nuove tecnologie e le nuove cure sono rese accessibili a tutta la popolazione, al di là delle differenze sociali.
abstract + poster
IMA, trend , Italia
Italian
La ricerca clinica tra sperimentazione e osservazione
2007
IV Congresso Nazionale SISMEC. la ricerca tra sperimentazioen e osservazione. ATTI
set-2007
652
653
none
Fornari, C., Cesana, G., Madotto, F., Chambless, L., Corrao, G., Ferrario, M. (2007). Andamenti temporali della letalità a 28 giorni di infarto miocardico negli anni '90: il possibile contributo delle differenze tra classi socio occupazionali. In IV Congresso Nazionale SISMEC. la ricerca tra sperimentazioen e osservazione. ATTI (pp.652-653). Padova : Coop. Libreria Editrice Università di Padova.
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