Foucault e l’archeologia del potere

Sulla scia del pensiero di Nietzsche, Foucault definisce il proprio metodo di indagine come “genealogico” e individua in questo approccio una forma di storia chiamato a rendere conto della costituzione dei saperi, dei discorsi e dei campi di oggetti: genealogia, quindi, come studio delle condizioni di possibilità della costituzione degli oggetti del sapere e dello stesso soggetto della scienza. Si tratta, in altri termini, di sostituire alla storia delle scoperte e delle invenzioni teoriche la storia delle “trasformazioni della comprensione”, in un processo articolato secondo due versanti problematici, il primo dei quali volto ad indagare le condizioni della trasformazione della comprensione a partire dalle sue regole di formazione, il secondo dei quali dedicato all’indagine dei modi e dei dispositivi capaci di produrre in un individuo una conoscenza nuova e inedita.