Pensare la filosofia di Spinoza come ontologia della relazione significa prendere l’esse in alio modale non tanto come l’affermazione dell’inerenza del modo alla sostanza, ma, più profondamente, come indicazione della sua natura relazionale. ‘Modo’ significa rinvio ad altro, rinvio al tessuto di relazioni in cui si trova inserito, significa, più radicalmente, pensare il modo come costituto da queste stesse relazioni. Il modo, la cosa singolare, l’individuo, nella misura in cui questi termini possono essere considerati come sinonimi, sono fatti di relazioni, e la stessa barriera tra un interno essenziale ed un esterno accidentale non è che lo stabilizzarsi temporaneo di questa trama relazionale. Di più, ogni modo è costituito di modi, è in un relazione di interscambio con modi ed entra nella costituzione di modi: questo il senso profondo del suo esse in alio. La domanda che occupa l'articolo riguarda il concetto di essenza, che gioca un ruolo così importante nell’Etica. L’identificazione dei concetti di essenza, esistenza e potenza, fa sì che in Spinoza l'essenza si dia solo dopo l’esistenza, indicando con quel ‘dopo’ il fatto che l’essenza del modo, dell’individuo, della cosa singolare non può precederne e guidarne l’esistenza e la potenza, cioè il tessuto di relazioni in cui è inserito e che lo costituisce, ma può darsi solo ‘insieme’ a questo tessuto stesso, cioè post festum.

Morfino, V. (2016). Essenza e relazione. In F. Toto, A. Sangiacomo (a cura di), Essentia actuosa. Riletture dell'etica di Spinoza (pp. 15-46). Milano : Mimesis.

Essenza e relazione

MORFINO, VITTORIO
2016

Abstract

Pensare la filosofia di Spinoza come ontologia della relazione significa prendere l’esse in alio modale non tanto come l’affermazione dell’inerenza del modo alla sostanza, ma, più profondamente, come indicazione della sua natura relazionale. ‘Modo’ significa rinvio ad altro, rinvio al tessuto di relazioni in cui si trova inserito, significa, più radicalmente, pensare il modo come costituto da queste stesse relazioni. Il modo, la cosa singolare, l’individuo, nella misura in cui questi termini possono essere considerati come sinonimi, sono fatti di relazioni, e la stessa barriera tra un interno essenziale ed un esterno accidentale non è che lo stabilizzarsi temporaneo di questa trama relazionale. Di più, ogni modo è costituito di modi, è in un relazione di interscambio con modi ed entra nella costituzione di modi: questo il senso profondo del suo esse in alio. La domanda che occupa l'articolo riguarda il concetto di essenza, che gioca un ruolo così importante nell’Etica. L’identificazione dei concetti di essenza, esistenza e potenza, fa sì che in Spinoza l'essenza si dia solo dopo l’esistenza, indicando con quel ‘dopo’ il fatto che l’essenza del modo, dell’individuo, della cosa singolare non può precederne e guidarne l’esistenza e la potenza, cioè il tessuto di relazioni in cui è inserito e che lo costituisce, ma può darsi solo ‘insieme’ a questo tessuto stesso, cioè post festum.
Capitolo o saggio
Spinoza, essenza, esistenza, relazione, causalità
Italian
Essentia actuosa. Riletture dell'etica di Spinoza
Toto, F; Sangiacomo, A
2016
9788857536606
29
Mimesis
15
46
Morfino, V. (2016). Essenza e relazione. In F. Toto, A. Sangiacomo (a cura di), Essentia actuosa. Riletture dell'etica di Spinoza (pp. 15-46). Milano : Mimesis.
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