Il paper presenta i risultati di una ricerca sul campo svolta ad Hargeisa (Somaliland) tra Dicembre 2011 e Maggio 2012. L'analisi prende le mosse da due eventi destinati a modificare profondamente il campo politico del Somaliland: l'abbassamento da 35 a 25 anni della soglia d'età per candidarsi alle elezioni dei consigli locali; l'apertura della competizione elettorale a nuove organizzazioni politiche. Ormai da dieci anni la selezione degli individui che occupano incarichi negli organi legislativi od esecutivi avviene attraverso il confronto elettorale tra partiti politici il cui numero è per legge limitato a tre. E' questo il contesto in cui ha luogo una multiforme competizione tra attori e cosmologie politiche che si presentano come costitutivamente diversi e si fronteggiano nelle molteplici circostanze della quotidiana dialettica politica della regione. I due avvenimenti sopra citati finiscono per comporre un "evento diagnostico" in grado di fornire l'accesso agli elementi strutturali -‐attori, immaginari, interessi, piani di confronto-- dell'arena politica localizzata in un'area dell'ex Repubblica Somala che intende rappresentarsi di fronte al mondo esterno come un'oasi di pace e democrazia circondata da caos ed autoritarismo. La mia attenzione in particolare si sofferma su alcune posizioni interne allo scenario socio‐politico del paese, quelle occupate da individui di età compresa tra i 25 ed i 30 anni che stanno muovendo i primi passi nella costruzione delle loro carriere politiche ed al contempo si professano veicoli di un nuovo immaginario da mettere in campo contro i soggetti che percepiscono come gli attuali detentori esclusivi del potere (nelle molteplici forme che può assumere), ovvero gli esperti uomini di partito che monopolizzano la scena da venti anni (alcuni di loro sono figure di primo piano sin dai primi anni dell'esistenza post-‐coloniale della Repubblica Somala) e quei soggetti che loro stessi identificano come "gli anziani" o "i leader clanici". Non si tratta di uno scontro frontale, dal momento che l'impegno elettorale dei miei interlocutori di riferimento non si caratterizza per una mobilitazione politica compatta costruita attorno all'identificazione come "giovani", pur ossessivamente da loro ostentata, bensì si fraziona in una miriade di traiettorie individuali all'interno delle varie organizzazioni politiche (18 partiti parteciperanno alle elezioni locali), in cui la scelta cruciale del partito in cui militare si vincola a diversi criteri, non ultimo l'appoggio del proprio gruppo genealogico all'associazione politica in questione. La manifestazione di una tale stordente contraddizione riscontrabile nelle parole e nelle azioni dei "giovani", in cui si affiancano la declamazione di un immaginario connotato come antitetico a quello professato ed incarnato dai "leader clanici" e la candida confessione della necessità di partire dai "leader clanici" medesimi per impostare la propria avventura politica, costituisce uno degli oggetti principali della mia indagine nel tentativo di conferire ad essa la concretezza di vissuti, interessi, storie di individui e gruppi. Emerge in questa dinamica politica, uno specifico gruppo sociale e soggetto politico, "i giovani", frutto di quello che Bourdieu definisce "un immenso lavoro storico di invenzione teoretica e pratica"; un processo di cui i miei stessi interlocutori si dichiarano attori consapevoli nella condivisione di circostanze come l'esperienza universitaria, il lavoro presso ONG ed agenzie internazionali, la fruizione dei media, i luoghi e la prassi del tempo libero.

Vitturini, E. (2012). Partecipazione politica giovanile e formazione del campo politico nel Somaliland contemporaneo. Intervento presentato a: Conferenza di Studi Africani - ASAI, Pavia.

Partecipazione politica giovanile e formazione del campo politico nel Somaliland contemporaneo

VITTURINI, ELIA
2012

Abstract

Il paper presenta i risultati di una ricerca sul campo svolta ad Hargeisa (Somaliland) tra Dicembre 2011 e Maggio 2012. L'analisi prende le mosse da due eventi destinati a modificare profondamente il campo politico del Somaliland: l'abbassamento da 35 a 25 anni della soglia d'età per candidarsi alle elezioni dei consigli locali; l'apertura della competizione elettorale a nuove organizzazioni politiche. Ormai da dieci anni la selezione degli individui che occupano incarichi negli organi legislativi od esecutivi avviene attraverso il confronto elettorale tra partiti politici il cui numero è per legge limitato a tre. E' questo il contesto in cui ha luogo una multiforme competizione tra attori e cosmologie politiche che si presentano come costitutivamente diversi e si fronteggiano nelle molteplici circostanze della quotidiana dialettica politica della regione. I due avvenimenti sopra citati finiscono per comporre un "evento diagnostico" in grado di fornire l'accesso agli elementi strutturali -‐attori, immaginari, interessi, piani di confronto-- dell'arena politica localizzata in un'area dell'ex Repubblica Somala che intende rappresentarsi di fronte al mondo esterno come un'oasi di pace e democrazia circondata da caos ed autoritarismo. La mia attenzione in particolare si sofferma su alcune posizioni interne allo scenario socio‐politico del paese, quelle occupate da individui di età compresa tra i 25 ed i 30 anni che stanno muovendo i primi passi nella costruzione delle loro carriere politiche ed al contempo si professano veicoli di un nuovo immaginario da mettere in campo contro i soggetti che percepiscono come gli attuali detentori esclusivi del potere (nelle molteplici forme che può assumere), ovvero gli esperti uomini di partito che monopolizzano la scena da venti anni (alcuni di loro sono figure di primo piano sin dai primi anni dell'esistenza post-‐coloniale della Repubblica Somala) e quei soggetti che loro stessi identificano come "gli anziani" o "i leader clanici". Non si tratta di uno scontro frontale, dal momento che l'impegno elettorale dei miei interlocutori di riferimento non si caratterizza per una mobilitazione politica compatta costruita attorno all'identificazione come "giovani", pur ossessivamente da loro ostentata, bensì si fraziona in una miriade di traiettorie individuali all'interno delle varie organizzazioni politiche (18 partiti parteciperanno alle elezioni locali), in cui la scelta cruciale del partito in cui militare si vincola a diversi criteri, non ultimo l'appoggio del proprio gruppo genealogico all'associazione politica in questione. La manifestazione di una tale stordente contraddizione riscontrabile nelle parole e nelle azioni dei "giovani", in cui si affiancano la declamazione di un immaginario connotato come antitetico a quello professato ed incarnato dai "leader clanici" e la candida confessione della necessità di partire dai "leader clanici" medesimi per impostare la propria avventura politica, costituisce uno degli oggetti principali della mia indagine nel tentativo di conferire ad essa la concretezza di vissuti, interessi, storie di individui e gruppi. Emerge in questa dinamica politica, uno specifico gruppo sociale e soggetto politico, "i giovani", frutto di quello che Bourdieu definisce "un immenso lavoro storico di invenzione teoretica e pratica"; un processo di cui i miei stessi interlocutori si dichiarano attori consapevoli nella condivisione di circostanze come l'esperienza universitaria, il lavoro presso ONG ed agenzie internazionali, la fruizione dei media, i luoghi e la prassi del tempo libero.
abstract
Somaliland; youth political participation; state building; elections
Italian
Conferenza di Studi Africani - ASAI
2012
2012
none
Vitturini, E. (2012). Partecipazione politica giovanile e formazione del campo politico nel Somaliland contemporaneo. Intervento presentato a: Conferenza di Studi Africani - ASAI, Pavia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/132152
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