Lo studio pone in evidenza i problemi generati dal rapporto tra i vari tipi di processo giurisdizionale per quanto concerne la possibile utilizzazione in sede civile di prove raccolte in distinti giudizi, d’identica o d’altra natura, ed il valore giuridico eventualmente attribuibile alle stesse. Il tema ha acquisito sempre maggiore ampiezza nel corso delle evoluzioni normative che hanno scandito, dapprima, il passaggio dai vecchi agli attuali codici e, in seguito, il succedersi delle varie novelle processuali. Dopo un’ampia disamina storica introduttiva, il lavoro si focalizza sul giudizio di ammissibilità della prova formata in altri processi, che il quadro normativo di riferimento tende ad avvalorare, sia in prospettiva interna sia nell’ottica transnazionale. Vengono pertanto messe in luce tutte le componenti normative - siano esse proprie del processo civile, penale, amministrativo o di natura transnazionale – in grado di palesare la tendenziale inclinazione del sistema ad accogliere un modello circolatorio della prova. Poste tali premesse, l’indagine prosegue per verificare più approfonditamente ogni singola variabile strutturale in grado di incidere, positivamente o negativamente, sulla circolazione del materiale probatorio da un contesto processuale all’altro. E così, le variabili soggettive, legate al mutamento del giudice e delle parti, ed oggettive, determinate dal contenuto della domanda. Ampio spazio viene dedicato all’indagine sul valore da attribuire alla prova assunta aliunde, sotto due distinti profili. Invero, il recupero istruttorio viene talvolta legittimato cercando di attribuire alla prova un valore necessariamente diminuito, assimilabile a quello dell’argomento di prova. Il recupero delle prove legali è, viceversa, spesso accompagnato da soluzioni rigorose, mirate a riconoscere ad esse un valore intangibile. Lo studio pone in discussione entrambe le scelte, abbracciando la tesi del valore intrinsecamente relazionale dell’argomento di prova ed evidenziando le incongruenze determinate dalla ritenuta intangibilità del valore della prova legale anche nel caso di circolazione del materiale probatorio. L’ultima parte del lavoro studia l’interscambio istruttorio alla luce delle diverse caratteristiche strutturali dei processi, sia penali sia amministrativi, anche con riferimento all’allora nascente fenomeno della c.d. translatio iudicii tra diverse giurisdizioni.

Vanz, M. (2008). La circolazione della prova nei processi civili. MILANO : Giuffrè.

La circolazione della prova nei processi civili

VANZ, MARIA CRISTINA
2008

Abstract

Lo studio pone in evidenza i problemi generati dal rapporto tra i vari tipi di processo giurisdizionale per quanto concerne la possibile utilizzazione in sede civile di prove raccolte in distinti giudizi, d’identica o d’altra natura, ed il valore giuridico eventualmente attribuibile alle stesse. Il tema ha acquisito sempre maggiore ampiezza nel corso delle evoluzioni normative che hanno scandito, dapprima, il passaggio dai vecchi agli attuali codici e, in seguito, il succedersi delle varie novelle processuali. Dopo un’ampia disamina storica introduttiva, il lavoro si focalizza sul giudizio di ammissibilità della prova formata in altri processi, che il quadro normativo di riferimento tende ad avvalorare, sia in prospettiva interna sia nell’ottica transnazionale. Vengono pertanto messe in luce tutte le componenti normative - siano esse proprie del processo civile, penale, amministrativo o di natura transnazionale – in grado di palesare la tendenziale inclinazione del sistema ad accogliere un modello circolatorio della prova. Poste tali premesse, l’indagine prosegue per verificare più approfonditamente ogni singola variabile strutturale in grado di incidere, positivamente o negativamente, sulla circolazione del materiale probatorio da un contesto processuale all’altro. E così, le variabili soggettive, legate al mutamento del giudice e delle parti, ed oggettive, determinate dal contenuto della domanda. Ampio spazio viene dedicato all’indagine sul valore da attribuire alla prova assunta aliunde, sotto due distinti profili. Invero, il recupero istruttorio viene talvolta legittimato cercando di attribuire alla prova un valore necessariamente diminuito, assimilabile a quello dell’argomento di prova. Il recupero delle prove legali è, viceversa, spesso accompagnato da soluzioni rigorose, mirate a riconoscere ad esse un valore intangibile. Lo studio pone in discussione entrambe le scelte, abbracciando la tesi del valore intrinsecamente relazionale dell’argomento di prova ed evidenziando le incongruenze determinate dalla ritenuta intangibilità del valore della prova legale anche nel caso di circolazione del materiale probatorio. L’ultima parte del lavoro studia l’interscambio istruttorio alla luce delle diverse caratteristiche strutturali dei processi, sia penali sia amministrativi, anche con riferimento all’allora nascente fenomeno della c.d. translatio iudicii tra diverse giurisdizioni.
Monografia o trattato scientifico - Monografia di Ricerca - Prima edizione
prova civile
Italian
2008
88-14-14340-4
Giuffrè
Vanz, M. (2008). La circolazione della prova nei processi civili. MILANO : Giuffrè.
none
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