Nelle cosiddette nuove guerre, soprattutto di stampo jihadista, vi sono molti aspetti “nuovi” sotto il profilo politico, soprattutto in termini di teoria e pratica della guerra. Ad esempio, sono potenzialmente ubique, poiché fondate su attacchi terroristici imprevisti; non sono praticate da un esercito regolare nazionale, poiché i combattenti sono perlopiù foreign fighters; si riferiscono a uno Stato auto-proclamato su base religiosa (il 29 giugno 2014 l’ISIS – salafita – si è proclamato Stato indipendente con capitale Raqqa, ridefinendosi come Stato del Califfato Islamico) che ha occupato un territorio dove risiedevano altre popolazioni e spesso appare in luoghi diversi (Iraq, Siria, Libia, Nigeria, ecc.); hanno caratteristiche post-moderne seppur nella presunta riproposta di un Islam della tradizione, proprio perché nate non solo in contrasto con l’Occidente, ma in seno all’Europa stessa, poiché molti terroristi sono cittadini o abitanti nella Unione Europea, e dunque cresciuti nei nostri Paesi. Vi sono però abitudini antiche, mascherate sotto nuove regole aberranti: si tratta dello sfruttamento perpetrato contro donne e bambini, schiavizzati e segregati in situazioni di conflitto armato. Fra gli orrori delle nuove guerre, ci sono infatti vittime che subiscono violenza sulla base della loro appartenenza di genere e dell’età (donne giovani e bambini vengono rapite, donne più anziane uccise, così come gli uomini adulti)

Calloni, M. (2016). Donne e Violenza: quelle nuove guerre dal sapore antico. RESET.

Donne e Violenza: quelle nuove guerre dal sapore antico

CALLONI, MARINA
2016

Abstract

Nelle cosiddette nuove guerre, soprattutto di stampo jihadista, vi sono molti aspetti “nuovi” sotto il profilo politico, soprattutto in termini di teoria e pratica della guerra. Ad esempio, sono potenzialmente ubique, poiché fondate su attacchi terroristici imprevisti; non sono praticate da un esercito regolare nazionale, poiché i combattenti sono perlopiù foreign fighters; si riferiscono a uno Stato auto-proclamato su base religiosa (il 29 giugno 2014 l’ISIS – salafita – si è proclamato Stato indipendente con capitale Raqqa, ridefinendosi come Stato del Califfato Islamico) che ha occupato un territorio dove risiedevano altre popolazioni e spesso appare in luoghi diversi (Iraq, Siria, Libia, Nigeria, ecc.); hanno caratteristiche post-moderne seppur nella presunta riproposta di un Islam della tradizione, proprio perché nate non solo in contrasto con l’Occidente, ma in seno all’Europa stessa, poiché molti terroristi sono cittadini o abitanti nella Unione Europea, e dunque cresciuti nei nostri Paesi. Vi sono però abitudini antiche, mascherate sotto nuove regole aberranti: si tratta dello sfruttamento perpetrato contro donne e bambini, schiavizzati e segregati in situazioni di conflitto armato. Fra gli orrori delle nuove guerre, ci sono infatti vittime che subiscono violenza sulla base della loro appartenenza di genere e dell’età (donne giovani e bambini vengono rapite, donne più anziane uccise, così come gli uomini adulti)
Articolo in rivista - Contributo a Forum/Dibattito, Introduzione
Nuove guerre. Jihad. Diritti umani. DAESH. Schiave sessuali. Yazidi. Violenza contro le donne. Genocidio. Stupro di massa.
Italian
2016
open
Calloni, M. (2016). Donne e Violenza: quelle nuove guerre dal sapore antico. RESET.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Calloni - Donne e violenza - Reset.htm

accesso aperto

Dimensione 56.55 kB
Formato HTML
56.55 kB HTML Visualizza/Apri

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10281/110926
Citazioni
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
Social impact